Fin dai tempi più remoti nella storia dell'uomo, gli strumenti musicali hanno rivestito un ruolo determinante per le produzione di suoni, specialmente per accompagnare danze e ovviamente per
sostenere la voce nel canto.
Nei secoli si è affinata la costruzione di pari passo con le tecniche di esecuzione.
Nelle foto sotto, in ordine
- Ghironda
- Chitarrone rinascimentale
- Chitarrone messicano
- Liuto
- Salterio
- Viola da gamba
http://www.youtube.com/watch?v=u1jtEVTyxvo
http://www.youtube.com/watch?v=kJnhrjd0gwk
http://www.youtube.com/watch?v=S53yAtz0GiA
La Musica del Medioevo: Il Canto Gregoriano
Riassunto:
Il Medioevo è quell'arco di periodo che va dalla fine del V secolo d.C. alla fine del XV secolo. Questo periodo storico che è fatto di quasi mille anni di storia è ricchissimo di
musica.
Le musiche di questo periodo erano in prevalenza musiche di vita che servivano per ammazzare il tempo durante un lavoro, una battaglia, un banchetto, una festa o una celebrazione. La musica in
questo caso aveva una funzione più pratica che estetica.
Documenti rimasti
La musica del medioevo è di tipo improvvisata e non c’era la necessità di scriverla o tramandata per i futuri cantori dato che veniva eseguita una sola volta per qualche evento importante, motivo
per cui tale musica non è quasi mai arrivata fino a noi e di conseguenza abbiamo pochissimi documenti. Fa eccezione la musica religiosa, perché doveva durare nel tempo dato che riti e cerimonie
avvenivano a distanza di poco tempo, anch'esso aveva uno scopo pratico infatti serviva per accompagnare la preghiera.
Il canto cristiano
Il canto gregoriano era il maggior rappresentante della musica religiosa della prima parte del Medioevo, prima di esso, però vi era il canto cristiano.
Quest’ultimo si fondava su testi biblici e somigliava molto alla lingua parlata. Poi dal IV secolo vennero introdotte nuove formule melodiche e nuovi testi e proprio in questo periodo nacque
l’inno, cioè testi e melodie di facile apprendimento, motivo per cui si diffusero rapidamente.
Nel frattempo, in Occidente si erano formate tradizioni liturgiche locali e il canto religioso aveva subito dei mutamenti. A Roma la musica era influenzata da quella greca ed ebraica, ed il papa
Gregorio Magno deciso di modificare lo stile della musica, di riorganizzarlo, e così nacque il canto gregoriano che appunto prese il nome da questo papa. Il canto gregoriano si diffuse in tutto
il mondo occidentale e si basava sulla notazione neumatica attraverso cui era più facile imparare a memoria le varie melodie.
Lo stile del canto gregoriano
Il latino era alla base dei testi dei canti gregoriani, infatti era la lingua ufficiale della chiesa, era monodico e quindi tutti i cantori intonavano su un’unica melodia come nel coro
greco.
Si trattava di melodie semplici e davano l’impressione di una sorta di recitazione, c’erano però altri casi in cui erano più complessi, ricchi di note e di fioriture.
Il canto gregoriano e le funzioni sacre
Il canto gregoriano veniva usato in ambito religioso in particolare dai frati, dalle monarche nei conventi, dai sacerdoti o da cantori specializzati.
Tali brani venivano cantati anche per eventi differenti come i canti dell’ufficio che venivano recitati in orari prestabiliti, c’erano i canti della messa di tipo ordinaria (quello uguale per
tutto l’anno) e di tipo Proprio che era diverso a seconda delle festività.
https://www.youtube.com/watch?v=tc7tk6tV5-I
LA NASCITA DELLA POLIFONIA
Il termine, letteralmente, significa “molti suoni”.
La polifonia ha origine a partire dal 9° secolo, per sopperire a due esigenze:
Riempire spazi acustici sempre più ampi (grandi cattedrali romaniche e, in
seguito, gotiche);
Solennizzare cerimonie liturgiche sempre più lunghe e complesse, alle quali
partecipavano anche i sovrani (si pensi al Sacro Romano Impero).
PRIME FORME POLIFONICHE
Si costituiscono su una melodia gregoriana preesistente, detta “cantus firmus”.
La più antica forma polifonica si chiama ORGANUM, e risale al 10° secolo.
ORGANUM:
Ha due voci (principalis, che canta il “cantus firmus” e
organalis);
Le due voci attaccano all’unisono, poi si distanziano
gradatamente fino a raggiungere l’intervallo di quarta o di
quinta, procedono parallelamente, infine si riavvicinano fino a
ottenere un unisono finale;
L’andamento è lento, il canto è sillabico.
DISCANTUS:
Risale all’11° secolo; presenta tutte le caratteristiche già descritte per l’ORGANUM,
ma questa volta le voci procedono per moto contrario, cioè se una sale, l’altra scende.
In entrambe le forme il ritmo è ancora libero; la loro evoluzione, avvenuta nell’arco
di due-tre secoli, grazie alla cosiddetta Scuola di Notre Dame, conduce al
Mensuralismo, o misura della durata dei suoni.
LA SCUOLA DI NOTRE DAME
Nasce e si afferma a Parigi, nella grande cattedrale dalla quale prende il nome.
Il caposcuola è il Maestro Leonino, nel 12° secolo; gli succede, a cavallo tra i secoli
12° e 13°, il Maestro Perotino; entrambi compongono ORGANA e DISCANTI
sempre più complessi per numero di voci, impreziositi dalle cosiddette “clausole
ritmiche” alla fine dei versetti. La loro produzione e la loro tecnica compositiva sono
ricordate col nome di Ars Antiqua.
Altre forme compositive dell’Ars Antiqua sono:
MOTTETTO: a tre voci: “tenor” che esegue il “cantus firmus”; “duplum” e “triplum”
che eseguono le parti superiori, spesso con due testi diversi, profani e in
volgare.Liceo Musicale “Sebastiano Satta”, Nuoro
CONDUCTUS: canto processionale, a due o tre voci, con una particolarità : il “tenor”
esegue una melodia originale e non un canto preesistente.
https://www.youtube.com/watch?v=Fj_jXG7TqVs
https://www.youtube.com/watch?v=9o-ayrZa4xg
GLI STRUMENTI MUSICALI
Storia
Tutti gli strumenti musicali, eccetto quelli elettrofoni, sono stati citati nella letteratura antica, come le iscrizioni Egiziane e la Bibbia o probabilmente anche in epoca precedente. Il corpo umano, capace di generare sia
la voce che suoni percussivi, potrebbe
essere stato il primo strumento musicale, o forse le pietre e i ceppi vuoti. Flauti di circa 9.000 anni fa, sono stati ritrovati nei siti archeologici della Cina. Il flauto di Divje
Babe trovato in Slovenia risulta avere circa 40000 anni.
Classificazione
Gli strumenti musicali possono esser classificati secondo vari criteri. Fra i più diffusi quello basato sull'uso che ne fa lo strumentista, molto diffuso e ripreso ampiamente nella struttura di
una orchestra, e quello basato sul metodo di produzione del suono, nella versione occidentale noto come sistema Hornbostel-Sachs, con un predecessore storico nell'India fra il 200
avanti e dopo Cristo ("Natya Shastra/Bharata Muni"). La classificazione degli strumenti musicali può avvenire anche secondo criteri diversi, per esempio differenziando le caratteristiche comuni,
o le tecniche di utilizzo, o il campo di applicazione, per origini geografiche ecc.
Classificazione sul modo di emissione del suono
La classificazione avviene solitamente secondo il sistema Hornbostel-Sachs, che li suddivide in cinque famiglie (idiofoni, membranofoni, cordofoni, aerofoni, elettrofoni).
Le cinque suddivisioni della Classificazione Hornbostel-Sachs sono:
Idiofoni
Negli idiofoni il suono è prodotto
dalla vibrazione del corpo dello strumento stesso. In base al modo in cui lo strumento è messo in vibrazione, gli idiofoni si dividono in:
- idiofoni a percussione (triangolo, gong, xilofono, metallofono, marimba, vibrafono);
- idiofoni a concussione (piatti, nacchere);
- idiofoni a scuotimento (sonaglio, maracas);
- idiofoni a scorrimento (guiro, scetavajasse).
-
Membranofoni
Nei membranofoni il
suono è prodotto dalle vibrazioni di membrane, percosse dalle mani o da appositi battenti (in questo caso chiamatitamburi), oppure fatte vibrare da colonne d'aria (in questo caso
chiamati mirliton). Vi sono anche strumenti in cui alla membrana è fissata un'asta (tamburi a frizione) o ad una cordicella (tamburi a pizzico).
Aerofoni
Gli aerofoni emettono un
suono per mezzo di una colonna d'aria che vibra all'interno dello strumento. Negli aerofoni risonanti (come legni ed ottoni, tradizionalmente detti "fiati" nel loro complesso), in cui l'aria è contenuta
in una cavità dello strumento, e aerofoni liberi(come l'armonica a bocca), in cui l'aria si trova all'esterno.
Cordofoni
Nei cordofoni il suono è
emesso dalla vibrazione di una corda azionata tramite lo sfregamento di un arco (strumenti a corde strofinate), la percussione di un martelletto (strumenti a corde
percosse), o pizzicando le corde di cui sono dotati (strumenti a corde pizzicate). I principali cordofoni sono: violino, pianoforte, clavicembalo, contrabbasso, viola, chitarra,liuto.
Elettrofoni
Negli elettrofoni, il suono
viene generato per mezzo di elettricità, o per induzione elettromagnetica. La famiglia è stata aggiunta successivamente alle prime quattro.